Mazda2 mi racconta la sua noblesse anche mentre la sto guidando. Questa è una delle pochissime citycar, se non l'unica, per cui ha senso parlare di piacere di guida. Anche in questo caso la piccola di casa si conferma una vera e autentica Mazda. Fino all'ultima vite. Proprio come sul diamante di famiglia, la MX-5, la roadster più venduta al mondo, anche sulla piccola Mazda2 c'è stata una ricerca quasi ossessiva per la leggerezza. E da quando esiste il mondo minor peso, anche a parità di prestazioni, significa miglior piacere di guida. Quando trovo conferma alle mie sensazioni nella scheda tecnica rimango a bocca aperta. La piccola giapponese arriva a pesare anche 100 kg in meno rispetto alle sue rivali. In pratica è come se le altre citycar si portassero sempre a spasso un 450 da cross nel bagagliaio...
Mentre gli acciai ad alta resistenza, gli stessi che si utilizzano sulle auto di alta gamma, si occupano di non compromettere la sicurezza, le tecnologie Skyactiv, sempre anti-convenzionali, mettono la ciliegina sulla torta. Io le ho assaggiate con il nuovo motore 1.5 Skyactiv-D turbo diesel. 105 CV di potenza - niente male per una piuma come la Mazda2 - con consumi irrisori e un pizzico di divertimento. In media siamo rimasti sui 5,5 l/100 km, ma senza rinunce. Con uno stile di guida più accorto si superano senza problemi i 20 km/l.
Ma quindi la Mazda2 è l'utilitaria definitiva? "The ultimate citycar", come direbbero gli americani? Per molti aspetti - anzi, quasi tutti - sì. Però anche lei ha qualche piccolo neo, anche se lo sa nascondere molto bene. L'unico, vero, è il bagagliaio, che deve fare i conti con la ricerca di un design originale e che quindi non risulta grandissimo e presenta un gradino che non offre una soglia di carico piatta. 280 litri non sono di certo un record per la categoria, ma è comunque un risultato nella norma. In compenso la forma molto squadrata del vano, grazie all'assenza dei passaruota, lo rende ben sfruttabile.