Con la precedente generazione Sportage era entrato nell’Olimpo dei SUV compatti. Il suo design tagliente gli aveva assicurato un successo senza pari: 55.000 vendite in Italia in soli 5 anni, un traguardo che mi ha sempre impressionato. Quello che gli mancava quindi non era lo stile, ma un po’ di carattere quando si finiva a parlare di piacere di guida. Lascio rapidamente la città e inizio a guidare. Ho bisogno di staccare. Per ritrovare un po' di pace ho pensato di immergermi per qualche ora nella tranquillità della campagna. Dopo le prime curve, lontano da quel traffico caotico e infernale, mi accorgo che qualcosa è cambiato. I coreani - penso - devono aver preso carta e penna, per migliorare anche il feeling di guida.

 

Lo sterzo, vero tallone d’Achille del vecchio modello, ora è finalmente degno di un’auto come lo Sportage. Più consistente, piuttosto diretto, ora ti fa capire molto meglio dove stai andando a mettere le grandi ruote da 19 pollici. Mi piace. Bello anche il volante sportivo dell’allestimento GT Line, quello che ho scelto io. Impugnarlo, così com’è fatto tagliato in basso, con la corona spessa e il rivestimento in pelle, dà una certa dose di soddisfazione. Il passo avanti è così notevole che voglio scoprire come hanno fatto.

Vado a spulciare tra le righe della scheda tecnica ed ecco scovato l’arcano. Sul nuovo modello si sono decisi a montare - finalmente, aggiungo io - un servosterzo più raffinato a pignone, al posto di quello al piantone (di solito si usa sulle citycar…) che c’era prima. Ma non è solo una questione di sterzo. Guidare il nuovo Sportage mi piace di più perché è diventato più immediato, in un certo senso più comunicativo. Nonostante le dimensioni risponde con una nuova reattività ai miei comandi, rivelando un telaio più rigido rispetto a prima. Anche qui è la scheda tecnica a darmi una nuova conferma. Nonostante le dimensioni siano un po’ più generose (+ 4 cm in lunghezza) Sportage ha una scocca più rigida del 39% grazie ad un utilizzo molto più massiccio di acciai ad altissima resistenza. Ma i coreani, si sa, quando si mettono in testa un obiettivo non le perdono più di vista. Scopro così che hanno lavorato per irrigidire addirittura i cerchi in lega (+ 49%).

I SUV, per colpa del baricentro più alto, spesso sono costretti ad adottare un assetto più rigido. In questo modo rimangono sicuri e precisi nella guida, ma finiscono per sacrificare il comfort dei passeggeri. Il nuovo Sportage invece, grazie al suo “scheletro” più solido e robusto, ha permesso di montare ammortizzatori non eccessivamente duri. Quindi ogni volta che mi trovo ad affrontare una curva non lo trovo impreparato, o goffo, anche quando premo a fondo sul pedale del gas. In compenso rimane comodo, direi quasi morbido, anche per chi sta viaggiando dietro.

Ora però mi sono stancato anche delle curve. Del resto ho scelto una versione full optional, che ha persino la trazione integrale. E qui, tra colline e vigneti, di percorsi sterrati ce ne sono veramente tanti. Ho voglia di sassi, polvere, fango. È vero sono su un SUV, non un vero fuoristrada nel senso letterale del termine. Ho gomme da 19 pollici, lo so, ma voglio capire fino a che punto posso spingere il mio Sportage lontano dall'asfalto...

Capitolo 2Dimmi chi sei, ti dirò dove andrai
Capitolo 4Metto la freccia e lascio l'asfalto. Ho voglia di off-road
Nuovo KIA Sportage - Metto la freccia e lascio l'asfalto. Ho voglia di off-road.